04 dicembre 2005

I salmoni e le vasche

Il Fatto: L’assemblea nazionale dei Riformatori Liberali e la loro perfetta esposizione mediatica.

E’ l’occasione per presentarsi agli elettori della Cdl - afferma Benedetto Della Vedova - e per discutere con i nostri futuri alleati il prossimo programma di governo al quale vogliamo dare il nostro contributo.
Le nostre proposte - interviene Marco Taradash - tenderanno ad un programma che preveda liberalizzazioni e deregolamentazioni. L’Europa ci opprime già troppo con i suoi limiti, non c’è bisogno che il nostro impegno sia attivo nel crearne di nuovi”.
E alla fine la firmataria del comunicato stampa: Barbara Alessandrini, commenta: “una griglia quella liberale, laica, liberista proposta dai riformatori liberali che, almeno ai nastri di partenza, vanta anche un programma concreto e molto chiaro. (image placeholder)
I Commenti degli amici:
1) Galgano Palaferri
Leggo esterrefatto le dichiarazioni "deliranti" di Della Vedova a margine del Convegno di Roma dei c. "salmoni", secondo cui i Riformatori Liberali sarebbero "il motore Liberale della CdL" perchè "oggi è una giornata straordinaria, si può dire che i salmoni hanno iniziato a risalire la corrente. C'è tanta gente che vuole votare CdL ed esser rappresentata da laici liberali e libertari. Noi vogliamo parlare a loro".
Beh, che dire, quella gente, laica, liberale e libertaria è da anni, direi da quel lontano 1994 in cui è nato il Polo diventato  negli anni CdL che si sente rappresentata dalla Destra Liberale dell'On. G: PAGLIUZZI e M. CAPUTI e dal PLI dell' On. S. DE LUCA e R. ALTISSIMO oggi finalmente riunificati sotto un'unica bandiera, quella del PLI Einaudiano di cui siamo interpreti ed eredi.
2) Piero Guerisoli

Caro Galgano,
sono perfettamente d'accordo sul fatto che i "salmoni", siano gli ultimi arrivati, come partito, anche se sappiamo bene che non sono novellini. Mesi fa, al momento dell'annuncio di Della Vedova, circa la sua intenzione di uscire dai radicali, per le prime avvisaglie dell'adesione del suo partito all'Unione, lo contattai per concordare un incontro al quale avrebbero dovuto partecipare anche i Liberali per l'Italia.

Inizialmente della Vedova si dimostrò molto interessato. A quei primi contatti non seguì più niente. Provai a ricontattarlo, senza ottenere alcuna risposta e Mario Caputi, ne è informato.

Detto questo, anche se la presenza mediatica dei Riformatori Liberali, in contrapposizione al silenzio stampa sui Liberali per l'Italia e PLI, ci dia fastidio, non credo che sia una mossa produttiva, soprattutto a livello di immagine, rimarcare ai quattro venti ed in ogni occasione quanto noi liberali siamo divisi (perchè bisogna riconoscere che anche loro sono dei Liberali, e a sentire i loro propositi, anche di quelli veri). Credo che sia più interessante e produttivo proseguire per la nostra via, continuando a fare le cose in cui crediamo, senza escludere che un domani, anche i salmoni (perchè no? ... chi può dirlo) entrino a far parte di una federazione o confederazione o polo o come diavolo si possa chiamare, di liberali.

Intanto evitiamo di rassicurare il nemico, che non è davvero Della Vedova & C., del fatto che i liberali continueranno ad essere divisi e litigiosi. Il fatto di essere motore o ruota di scorta poi non mi infastidisce piu' di tanto, anche le ruote di scorta, in certi momenti sono decisive

Un caro saluto,
Pierino V. Guerisoli
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Il nostro commento.
I salmoni più prelibati sono solo quelli che  in Canadà o in Norvegia risalgono la corrente. Ma stanno diventando sempre più rari sulle nostre tavole. I salmoni che mangiamo ogni giorno provengono infatti da allevamenti. Se ne stanno per tutta la vita nelle vasche e vengono cibati dagli allevatori con mangime atto a farli ingrassare e farli pesare sempre di più. Questi salmoni hanno una bella carne rosea, sono carnosi e succulenti, li si trova dappertutto. Solo che non hanno gusto, sono tutti uguali, sono molto “grassolenti” ed alquanto difficili da digerirsi.
Noi preferiamo i salmoni che si industriano a risalire la corrente. Senza dubbio. Tutti gli altri li lasciamo a sguazzare nelle loro vasche, pronti ad essere presi all’amo per finire sulla tavola imbandita di chi li paga.