24 ottobre 2005

Uguaglianza e Libertà... ma ci faccia il piacere

E' tornato Santoro in televisione grazie al supermolleggiato Permaflex. E giù critiche mediatiche da destra ed apprezzamenti mediatici da sinistra. E giù anatemi, vituperi, lodi sperticate, lauree honoris causa.


Ad un certo punto del suo intervento, Santoro dice: viva l'eguaglianza, viva la libertà.


A parte l'uso improprio del copyright della rivoluzione francese, nessuno, fra i tanti commenti al suo ritorno televisivo, ha commentato la frase.


Ed invece noi l'abbiamo notata, la commentiamo qui sotto ma soprattutto vorremmo segnalarla ad un neurologo in quanto chiaro sintomo di disordine mentale.


Signor Santoro, noi non vogliamo giudicare i suoi trascorsi, le sue trasmissioni, le sue invettive e le sue polemiche. Noi vogliamo solo dire che lei sbaglia a collegare uguaglianza e libertà. I due concetti, -ci scusi il nozionismo- sono antitetici.


O si è per l'uguaglianza o per la libertà. O ci si adopera per limare ogni differenza, ridurre ogni divario, accorciare ogni distanza oppure si lavora per permettere ai più bravi di correre di più, ai migliori di avere più riscontri delle loro qualità, ai diversi di veder riconosciuta la loro diversità. Parlare di eguaglianza e di libertà è un controsenso. E' un insulto alla logica della gente che pensa. E' un sintomo negativo della cultura dominante e politically correct che lei propaga dalla TV di Stato (e quindi pagandola con i nostri soldi).


Una società che fa della libertà la sua filosofia dominante cercherà di offrire ai suoi cittadini pari opportunità di partenza (e quindi uguali opportunità) ma poi premierà il merito, le differenze, le diversità insite nell'animo umano.


E cosa farà invece la sua società, Signor Santoro? In che modo potrà premiare uguaglianza e libertà? Cosa varrà di più? Cosa farà premio sulle scelte sociali?


Ma ci faccia il piacere. Per favore. La prossima volta attacchi pure chi vuole, ma lasci perdere la filosofia. Non è il suo forte.

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