15 ottobre 2005

Un miracolo a Milano: i liberali uniti

Il miracolo di Milano sta per realizzarsi: tutti i liberali con la “i” finale si riuniscono per discutere amichevolmente su come cambiare l’Italia.
Perché il miracolo?

Perché da un lato il PL con la I di Deluca rinuncia alle alleanze improbabili con socialisti e repubblicani (era una delle nostre condizioni disattese al congresso di Dicembre… leggi l’articolo pubblicato allora --->>).
E dall’altro noi di DL/LpI facciamo un passo indietro e uniamo il nostro gruppo (e la nostra verginità politica) con un nome storico, anzi con uno dei loghi storici della vita politica italiana… con il Partito che sino agli inizi degli anni Ottanta era il simbolo della gente perbene italiana.

L’inflazione del termine “liberale” in Italia ha raggiunto livelli parossistici. Tutti si professano liberali. Passi per la Sinistra Liberale di Zanone & Co…. Loro qualche diritto forse ce l’hanno ancora. Ma quando sentiamo il termine “liberale” nella bocca di socialisti (Bobo Craxi), di democristiani (Casini, che addirittura parla di destra liberale), di Fassino, di Sgarbi (sic!), di Berlusconi (ma quale partito liberale di massa, signor Presidente!), beh, allora ci viene la pelle d’oca e ci arrabbiamo.

E ci viene voglia di chiedere a tutti costoro: “ci dite per favore qualcosa di liberale?” Qual è il vostro ideale di liberalismo? Cosa avete fatto sinora nella maggioranza (Craxi), alla Presidenza della Camera (Casini), all’opposizione (Fassino), al Maurizio Costanzo show (Sgarbi), al Governo (Berlusconi) per ridurre il peso della burocrazia, per diminuire il peso e l’invadenza dello Stato, per restituire il potere ai cittadini, per aumentare la meritocrazia e la concorrenza in Italia?

A queste domande la nostra risposta è un foglio bianco, penosamente bianco, con sopra scritta una sola parola: “bufale”.

Si. Sinora tutti coloro che si sono professati liberali hanno utilizzato questo nome glorioso come un mero termine di marketing. Forse nessuno sa esattamente cosa voglia dire essere liberali. Ma il termine è trendy, fa tendenza, è chic! E giù allora con definizioni creative quali socialismo liberale, sinistra liberale, riformatori liberali, etc etc.
Se il trend è lì… allora via! Come tante mosche al miele!

Bene, se miracolo deve essere, allora sia! Il 22 Ottobre al Palazzo delle Stelline di Milano molti liberali si riuniscono per presentare il loro programma di Stato Liberale. Noi diremo che cosa vuol dire essere liberali oggi. Senza slogan, senza appropriazioni indebite, senza timore di sondaggi e quote di mercato. Diremo con coraggio che volere il vero liberalismo in Italia vuol dire fare una vera e propria rivoluzione. Dove si vanno ad intaccare tutti i potentati costituiti per realizzare un semplice obiettivo: rimettere il cittadino italiano, veramente, al centro della gestione della sua res publica.

Tutto il resto, tutte le altre definizioni che sentiremo in questa campagna elettorale infinita, permettetemelo, sono solo meri espedienti di marketing… e nient’altro.

1 commento:

Unknown ha detto...

Il termine liberale è usato, sfruttato e denigratio da tutta la classe politica nostrana. Lo si sfrattona a destra e sinistra passando oper il centro ma in tutta la politica italiana di liberale c'è ben poco.
Da tempo mi batto per un terzo polo davvero liberale alternativo ma non in conflitto con le altre parti poltiiche. Bisogna crescere ma perdendo quello che finora ha impedito al mondo liberale di essere grande e forte : egocentrismo e mancanza di concretezza.
Ora è giunto il momento per poter provare a fare punti come si dice in gergo calcistico. Non basta pareggiare o rinuncirae a giocare , bisogna lottare per i 3 punti.
Saluti
Nilo